Secondo una stima del Politecnico di Milano, nasceranno in Italia circa 10 mila comunità energetiche nel prossimo quinquennio (2021-2025)[1]: una modalità innovativa di produrre e di consumare energia rinnovabile dando un contributo concreto alla transizione ecologica del nostro Paese, ad un uso consapevole dell’energia da parte dei consumatori nonché alla riduzione dei costi energetici delle famiglie.

Edison e Gabetti Lab hanno firmato un accordo per lo sviluppo congiunto di iniziative di comunità energetiche in ambito condominiale in Italia. La partnership prevede l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei condomini, che producono energia rinnovabile a beneficio in loco delle famiglie che vi abitano quali membri della comunità energetica.

Le comunità energetiche, incentivate dalla normativa attuale, sono associazioni tra produttori e consumatori (che siano gruppi di persone o aziende) a cui è consentito produrre, immagazzinare e vendere energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili. Gli abitanti di un condominio, ad esempio, possono diventare una comunità energetica producendo energia attraverso pannelli fotovoltaici sul tetto dell’edificio, compensando i propri consumi e nel caso di energia prodotta in eccesso rispetto alla richiesta del palazzo, venderla immettendola in rete.

L’accordo annunciato oggi prevede che Gabetti Lab – primo player nella riqualificazione per l’efficientamento energetico di condomini e unità abitative grazie alla gestione di reti di imprese – promuova l’iniziativa all’interno della sua rete di affiliati che operano nel settore dell’amministrazione condominiale, individuando i condomini in cui realizzare le comunità energetiche e che Edison installi e gestisca la manutenzione di un impianto fotovoltaico sul tetto del condominio a “costo zero” per chi vi abita, riconoscendo, inoltre, un beneficio economico alla comunità energetica.

Il beneficio economico è quantificabile, in media, in oltre 1 intera bolletta elettrica su 6 risparmiata ogni anno per 20 anni per ogni membro della comunità energetica. Un risparmio che può ulteriormente crescere fino a raddoppiare, arrivando quindi a dimezzare la spesa elettrica annua media di un’utenza residenziale, se i membri della comunità aderiscono all’offerta Edison di luce e gas e seguono comportamenti virtuosi di autoconsumo.

Edison è impegnata nella transizione energetica del Paese e riteniamo che lo sviluppo di soluzioni innovative come le comunità energetiche possa dare un contributo concreto ed efficace per realizzare i traguardi di decarbonizzazione definiti per l’Italia.– dichiara Massimo Quaglini AD di Edison EnergiaIn particolare, il nostro obiettivo è di realizzare più di 1.000 comunità energetiche condominiali in Italia nei prossimi 3 anni nella convinzione che le comunità energetiche siano uno strumento di generazione di benefici non solo economici ma anche ambientali e sociali per tutti i suoi membri, una sostenibilità quindi a 360° che contraddistingue l’approccio Edison.”

Da sempre sosteniamo l’importanza della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale italiano e l’uso di fonti energetiche alternative.– afferma Alessandro De Biasio, Amministratore Delegato di Gabetti Lab L’avvio su larga scala di un processo di ristrutturazione degli edifici, che non rispondono agli standard abitativi in termini di risparmio energetico, potrebbe provocare una notevole riduzione della CO2 e attenuare le conseguenze negative del cambiamento climatico a cui le nostre città e i territori sono esposti. Stiamo proponendo questa nuova idea del vivere sostenibile cercando di incentivare l’uso dei vantaggi offerti da strumenti quali Ecobonus e Superbonus, ma anche attraverso partnership importanti come quella stipulata con Edison”.

Tenendo conto della sostenibilità economica di queste iniziative, l’Electricity Market Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano sottolinea che seppur con differenze significative tra i diversi scenari ipotizzati, le potenzialità di questo settore nel nostro Paese sono ragguardevoli. Si stima infatti che potrebbero essere coinvolte nel prossimo quinquennio (2021-2025) circa 150-300 mila utenze non residenziali ed oltre 1 milione di utenze residenziali, dando vita (nello scenario intermedio) a circa 5-10 mila configurazioni di autoconsumo collettivo.

Secondo la normativa, che riguarda i nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza singolarmente non superiore ai 200 kilowatt, gli autoconsumatori che agiscono collettivamente devono trovarsi nello stesso edificio o gruppo di edifici e l’energia elettrica prodotta e autoconsumata dagli impianti rinnovabili ha diritto per un periodo di 20 anni alla tariffa incentivante erogata dal GSE – Gestore Servizi Energetici (normativa in evoluzione che probabilmente vedrà innalzata oltre la soglia dei 200 kW).

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[1] Fonte: Electricity Market Report, Energy & Strategy Group – Politecnico di Milano

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