LA CASA AL CENTRO DEL VILLAGGIO
Le politiche pubbliche italiane post-belliche hanno promosso attivamente la proprietà della casa come pilastro di stabilità sociale, portando l’Italia a un tasso di proprietà abitativa del 75,9% (superiore alla media UE). Gli immobili costituiscono circa il 47% della ricchezza delle famiglie, confermando la percezione della casa come bene rifugio, nonostante un calo del 40% dei prezzi reali tra il 2008 e il 2025. Per gli italiani, la casa è il principale simbolo di sicurezza, stabilità e solidità economica, pur scontrandosi con criticità come efficienza energetica e alti costi di gestione, che alimentano la vulnerabilità e la povertà abitativa.
La ricerca di una nuova casa è motivata dal desiderio di migliorare le condizioni di vita. L’accesso al credito è reso difficile da criteri bancari più severi e dall’aumento dei tassi di interesse, che riducono il potere d’acquisto. Nel terzo trimestre 2025, l‘importo medio dei mutui richiesti ha raggiunto i 141.500 euro e la scelta del tasso fisso è quasi unanime per l’alta volatilità dei tassi.
Nonostante le difficoltà, il 27% degli italiani intende acquistare un’abitazione nei prossimi 12-24 mesi, focalizzandosi su costo, qualità e vivibilità del quartiere. Le soluzioni abitative alternative come affordable, senior e student housing sono ancora poco conosciute e attraggono una minoranza. Solo lo student housing mostra un certo dinamismo grazie alla carenza di alloggi nelle città universitarie, mentre il senior living resta marginale.
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